Le nostre radici, pilastri per il futuro
L’ente Bonafous fu istituito nel 1852 a seguito di un lascito di 20.000 lire da parte della Madamigella Gabriella Bonafous, torinese di famiglia pia e facoltosa: riconosciuto con R.D. 28.10.1852 divenne istituzione pubblica di assistenza e beneficenza.
Il 25.02.2019 l’ente si è trasformato in Fondazione Bonafous con personalità di diritto privato, iscritta al n.1363 del registro regionale centralizzato provvisorio delle persone giuridiche private.
La Fondazione Bonafous, nel corso dei suoi 170 anni di vita, ha subito numerosi cambiamenti, sia rispetto alla forma giuridica (IPAB, ente privato, fondazione) sia rispetto alla tipologia di servizi erogati (asilo infantile, scuola elementare, centro diurno per disabili): il filo conduttore che unisce questo lungo periodo è sempre stato quello di fornire risposte concrete ai bisogni sociali presenti sul territorio. Per tali ragioni a marzo del 2021, il neo-consiglio di amministrazione composto da persone motivate e disponibili, ha accettato di proseguire questo percorso, sposando appieno i principi ispiratori della Fondazione, orientando da subito i primi interventi verso il rinnovamento e lo sviluppo dei servizi offerti
Principi ispiratori
La Fondazione:
assume come principio ispiratore, fondamentale e qualificante, la difesa e la promozione della vita umana e della dignità della persona, specie nelle situazioni di maggiore debolezza; persegue finalità di solidarietà sociale nei settori socio assistenziale e socio sanitario a favore di persone svantaggiate; persegue obiettivi di trasparenza, semplificazione e garanzia di qualità; garantisce la centralità dell’utente prestando attenzione ai bisogni di benessere espressi; promuove la partecipazione del cittadino perché contribuisca al miglioramento della qualità dei servizi alle persone assistite, attraverso la valorizzazione del volontariato;
É orientata al lavoro di rete in raccordo e collaborazione con soggetti, pubblici e privati, operanti con analoghe finalità è impegnata al rispetto della volontà dei fondatori, dei benefattori e di quanti, nel tempo, hanno dedicato la loro opera a suo favore. Ad essi l’Ente riserva riconoscenza e ne tramanda la memoria.